Vertical SGR: dopo il 110. Analisi e prospettive future

Incontro organizzato da Vertical SGR
sui meccanismi incentivanti e la messa in sicurezza degli immobili pubblici e privati dopo il Superbonus 110%
Politica, associazioni di categoria, professionisti e imprese portano proposte e suggerimenti sul tavolo del Governo

Dall’estensione del SuperBonus al sistema delle imprese (da quelle del commercio a quelle turistico/alberghiere) alla necessità di mettere mano ad alcune distorsioni del mercato con provvedimenti strutturali, anche per quanto riguarda il mondo dell’edilizia popolare, e tempistiche consolidate.

Queste alcune delle proposte arrivate da associazioni di categoria, professionisti, parlamentari e rappresentanti delle istituzioni e della politica, che hanno preso parte all’incontro promosso in occasione di Ecomondo da Vertical SGR, società del Gruppo SGR nata nel 2018 per rispondere – in collaborazione con imprese e professionisti – alle esigenze di riqualificazione, rigenerazione, efficientamento energetico e di adeguamento sismico di immobili privati e pubblici.

L’incontro, svoltosi martedì 8 novembre presso lo stand di SGR (Padiglione D5, stand 155) del quartiere fieristico di Rimini, aveva come titolo “Dopo il 110. Analisi e prospettive future. Come essere pronti al cambiamento. Strategie, misure, tecnologie per l’efficientamento e la messa in sicurezza di immobili pubblici e privati per il dopo SuperBonus 110%”.

Obiettivo: rendere strutturali i Bonus anche con aliquote inferiori, risolvere il problema dell’empasse dei bonus sui cassetti fiscali, allungare i tempi per le case popolari che oggi hanno tempi di scadenza inferiori ai privati, ampliare con aliquote molto più basse (es: 50%) alle attività commerciali e alberghi.

La giornata, moderata da Raffaele Marmo (vice direttore di Quotidiano Nazionale – Resto del Carlino, La Nazione, il Giorno)è stata un’occasione di confronto sulle prospettive e gli sviluppi dei meccanismi incentivanti per l’efficientamento energetico e l’adeguamento sismico di residenze private e pubbliche, aree commerciali, industrie e alberghi.

Raffaele Marmo (Vice Direttore di QN – Resto del Carlino, La Nazionale, Il Giorno): Un incontro molto importante, che ci ha dato la possibilità di riunire attorno ad un tavolo i protagonisti del meccanismo incentivante legato al SuperBonus: dalle imprese alle associazioni di categoria, passando per la politica. Un convegno dal quale emergono indicazioni chiare e puntuali su quello che dovrà essere il futuro di uno strumento strategico per lo sviluppo delle imprese e del territorio.

Valentino Valentini (Viceministro dello Sviluppo economico): Un convegno molto importante su una tematica cruciale per le imprese del settore edilizio. Da parte del Governo c’è grandissima attenzione verso una materia che deve essere riordinata senza però provocare traumi. A tal proposito sarà importante fare tesoro degli spunti e delle riflessioni che arriveranno da convegni e appuntamenti come quello promosso in occasione di Ecomondo

Federico Freni (Sottosegretario di Stato all’Economia): Il sistema dei bonus ha dato ossigeno all’edilizia, ma pesa sulle casse dello Stato in maniera determinante, pur essendo in parte compensato dall’aumento di Pil. Occorre dunque una stabilizzazione del sistema. Nei piani del Governo c’è il mantenimento dei bonus edilizi, immaginando un meccanismo che ci consenta di evitare, nel rispetto della legge, una situazione in cui le imprese hanno il cassetto fiscale pieno di crediti di imposta, non riuscendo tuttavia a riscuotere per l’esaurimento dei plafond. Questa è la prima situazione a cui metteremo mano, in un percorso di decalage del sistema.

Sergio Pizzolante (AD Vertical SGR): Obiettivo di questo incontro è di sensibilizzare le istituzioni, il Governo, i parlamentari, le associazioni di categoria e la stampa su un tema cruciale. Il Superbonus ha offerto enormi opportunità ma ha creato anche diverse distorsioni al mercato, come quella legata all’aumento dei prezzi. Il Governo ci sta mettendo mano con una serie di correttivi, come portare il Superbonus dal 110 al 90%. E’ fondamentale che il Governo inizi a inserire nella manovra norme strutturali che possano consentirci di avere finestre temporali consolidate e non più all’interno dell’arco ristretto di una ‘bolla’. Nello stesso tempo, se si riduce il 110%, forse abbiamo l’occasione per fare un’altra operazione, accanto alla regolarizzazione delle case popolari, ovvero estendere lo strumento di incentivazione al mondo del commercio, degli alberghi, dei capannoni, con percentuali eventualmente più contenute. In conclusione: bene i cambiamenti al 110, ma diamoci più tempo, in maniera strutturale, e correggiamo le anomalie come quella riguardante le case popolari, ed ampliamo la platea di accesso.

Jamil Sadegholvaad (Sindaco di Rimini): Pizzolante, nel suo intervento, ha centrato diverse questioni sollevate dal bonus 110. Una misura che ha dimostrato di avere tanti effetti positivi, pur con alcune distorsioni che necessitano di correzioni. Solo a RImini, nel 2022, abbiamo avuto domande più che raddoppiate rispetto al 2021, con 730 domande di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica. I nostri uffici da questo punto di vista hanno fatto un lavoro straordinario. Quello che spero è che a Roma i nostri rappresentanti sappiano dare una spinta importante, con i correttivi necessari, anche alle riqualificazione nel settore ricettivo, alberghiero e artigianale.

Simona Salustro (Confcommercio Nazionale): L’inserimento all’interno del Superbonus di una platea eterogenea di aziende è una misura a cui guardiamo con favore, che consentirebbe di rivitalizzare territori e sistemi economici, generando consumi e lavoro. Proponendoci al mercato con strutture competitive, andiamo a completare l’esperienza del consumo a 360 gradi. Per questo ritengo fondamentale il coinvolgimento delle categorie economiche pur con percentuali rivedute. E’ un pensiero diffuso e condiviso all’interno delle nostre federazioni, come quelle del settore alberghiero e dei pubblici esercizi.

 Ulisse Pesaresi (Presidente ANCE Confindustria Romagna): Non possiamo continuare a lavorare con tempi così stretti. In questo modo si creano strutture di mercato dove i prezzi aumentano a dismisura perché si va al di fuori di quella che è la capacità produttiva. E’ una situazione che non fa bene al cittadino e non fa bene al mercato. Occorre una rimodulazione degli incentivi nel senso di una maggiore equità, portando gli interventi a percentuali e tempistiche accettabili. Avere tempi stretti incide sul fenomeno della speculazione e sulla qualità del lavoro oltre che sulla questione della sicurezza. Le aziende hanno necessità di percorsi chiari e programmazione e di una drastica riduzione della burocrazia. Molto c’è da fare sulla semplificazione delle pratiche. Siamo d’accordo sull’ampliamento dell’incentivo ad altre categorie oltre a quelle attuali. Il tutto inserito nel quadro di un piano strutturale.

Angelo Corallo (Università del Salento – Facoltà di Ingegneria): Occorre fare uno sforzo per legare all’innovazione tecnologica le future policy nel campo dei bonus edilizi. La richiesta che mi sento di rivolgere è quella di rafforzare maggiormente le connessioni tra il settore dell’innovazione tecnologica e delle nuove tecnologie e il comparto delle costruzioni.

Maurizio Urbinati (ERAP Marche): Tra i problemi che in questo periodo ci siamo trovati ad affrontare c’è stato quello dell’IVA. Ci siamo dovuti immaginare una cessione del credito dell’IVA fatta nell’anno successivo: sarebbe bastato un intervento normativo banale che consentisse o il recupero o il pagamento. Aiuti sul mondo dell’edilizia residenziale pubblica ce ne sono stati pochi. Abbiamo tempistiche ancora peggiori rispetto al privato, pur con procedure estremamente complesse. Abbiamo fatto 27 lotti, su 18 siamo già arrivati all’aggiudicazione: mancano però 14 mesi alla fine dell’operazione, e il rischio è quello di perdere un’opportunità importante per l’efficientamento del territorio.

Onorevole Jacopo Morrone: Il 110% è stata una boccata di ossigeno importante per la nostra economia, anche se d’altra parte si è registrata un’esplosione dei prezzi, fenomeno che richiede ovviamente interventi di riequilibrio. Ci auspichiamo che questi provvedimenti vengano portati avanti con ricadute favorevoli per tutto il settore. D’altra parte sono diversi gli interventi che il Governo si accinge a mettere in campo, da quelli riguardanti il caro bollette al taglio del cuneo fiscale. Da parte dell’esecutivo c’è la contezza che queste azioni portano sul territorio riflessi positivi, generando posti di lavoro e benefici economici. Da parte mia, sono disponibile ad un incontro per approfondire tematiche care al nostro territorio.

Onorevole Andrea Gnassi: Il tema della rigenerazione in senso edilizio, ambientale ed energetica è oggi fondamentale. Penso che su questo fronte vada anzitutto strutturato un pensiero di sistema Paese. Il 44% del territorio italiano è sismico, il patrimonio edilizio italiano per circa il 70% è stato costruito dal 1946 ad oggi e non ha quelle caratteristiche di efficienza e di sicurezza imprescindibili al giorno d’oggi. Per questo dico che ogni nuovo provvedimento dovrebbe essere ragionato con una visione più strutturata, basata su misure semplici e chiare. Occorre un intervento chirurgico sul testo unico dell’edilizia, andando a semplificare le procedure, tenendo conto che un’aliquota più bassa in determinati settori potrebbe davvero sbloccare i cantieri. Il mio auspicio è quello di lavorare insieme per una rimodulazione calibrata a favore delle famiglie e del sistema delle imprese.

Onorevole Marco Croatti: Quella del Superbonus è una manovra di giustizia sociale. I Comuni stessi, grazie anche al lavoro partito da Rimini, hanno dato vita ad un’opera di efficientamento energetico di molte strutture popolari del territorio. In questo momento abbiamo bisogno di sbloccare la questione riguardante la cessione dei crediti. D’accordo sul fatto che vadano strutturate manovre a lungo termine. In questo momento però ci sono 40mila aziende che hanno il loro cassetto fiscale pieno di crediti. La possibilità di cessione del credito va preservata e aumentata, per scongiurare una crisi che potrebbe coinvolgere tantissime aziende, dando loro solidità fino al 31 dicembre 2023.